Un ACDat (Ambiente di Condivisione Dati), altrimenti detto CDE (Common Data Environment), facilita la condivisione delle informazioni tra tutte le parti che hanno un interesse nel progetto.
La definizione stabilita dalla norma UNI 11337 è: "Ambiente di raccolta organizzata e condivisione dei dati relativi a modelli ed elaborati originali, riferiti a una singola opera e a un singolo complesso di opere".
La base su cui poggia la logica dell'ACDat/CDE
Il fondamento della struttura informatica in oggetto è il BIM (Building Information Modeling), processo che prende in considerazione il ciclo informativo relativo alle costruzioni, dalla creazione alla gestione, e implementa una visione olistica del progetto (il valore del tutto è maggiore della mera somma delle parti che lo costituiscono).
Questo modello procedurale è stato introdotto dal DM 560/2017, modificato con il decreto ministeriale 312/2021.
In cosa consiste un ACDat/CDE
Grazie all'ausilio di questa struttura informatica, le informazioni generate dal momento della progettazione vengono gestite in modo puntuale e preciso, consentendo tutte le operazioni di:
- consultazione dati: per i soggetti che hanno a diverso titolo necessità di esaminare in tutto o in parte il capitolato, a partire dal progetto fino al completamento dei lavori, passando per le fasi dell'assegnazione delle mansioni e della costruzione;
- manipolazione informazioni: gestione a cura del titolare dell'ACDat/CDE, che prevede l'inserimento e il relativo aggiornamento, qualora fosse necessario, delle varie informazioni contenute nel database e che possono variare con l'avanzare dei lavori o la presa in carico di particolari mansioni da parte di soggetti terzi. Questa fase può prevedere anche la trasmissione dei dati, in tutto o in parte, a soggetti aventi diritto.
Ambedue le fasi sopra indicate verranno implementate seguendo un particolare schema attuativo stabilito dall'amministratore del sistema.
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Come scegliere l'ACDat/CDE
La scelta dell'Ambiente di Condivisione Dati adeguato alle proprie necessità deve basarsi sulla qualità delle informazioni gestibili e veicolabili grazie ad esso, focalizzandosi sulla natura dei futuri utilizzatori (la ISO 19650 rende palese che l'adozione di un CDE deve avvenire prima dell'esposizione del bando di gara e dell'inizio dei lavori) e sulla tipologia di necessità di accesso a dati vitali, subordinatamente alla loro funzione e al fine del loro utilizzo.
La titolarità del ACDat/CDE
La necessità di ottemperare in modo puntuale alla normativa vigente in materia di documentazione delle costruzioni civili ad uso privato e pubblico, creando un database ad hoc e implementando le relative operazioni CRUD (Create, Read, Update, Delete), rendendo disponibili i dati per un lasso di tempo definito dalla legge, fa sì che la titolarità dell'intera piattaforma informativa venga assegnata all'appaltatore (o figura a esso assimilabile), come da integrazione sottoposta dall'ANAC nel 2018; tuttavia la legislazione in materia lascia la possibilità di disquisire intorno a una differente conclusione.